Encefalitozoonosi: di cosa si tratta e a cosa serve il CIA test
L'encefalitozoonosi è una malattia causata da un parassita, l' Encephalitozoon Cuniculi, presente nella maggior parte dei nostri conigli domestici.
Le forme di trasmissione sono diverse; i conigli possono essere contaminati nei seguenti modi:
· Quando ancora non sono nati. Se una coniglia gravida è affetta da encefalite è probabile che anche i suoi piccoli ne saranno contagiati. Abbiamo già ribadito più volte la nostra opinione riguardo gli allevamenti “amatoriali” ma vorremmo ancora una volta chiedervi di non prendere alla leggera la riproduzione degli animali. Se siete decisi a far accoppiare la vostra coniglia accertatevi prima che non sia affetta da encefalite!
· Tramite il cibo contaminato da urine di conigli infetti. Infatti dopo circa 4/6 settimane dal contagio, il coniglio sviluppa gli anticorpi e comincia ad espellere le spore attraverso le urine. Queste sono facile fonte di infezione per tutti i conigli che vivono insieme. E' difficile che un coniglio adulto espella le spore tramite le urine, mentre in una cucciolata è possibile che questo avvenga fino al 4/5 mese di età, quindi se dovete tentare un inserimento sarebbe bene evitare il contatto tra il nuovo piccolo arrivato e un coniglio pre-esistente fino al quinto mese di età del primo.
E' importante sapere che non tutti i conigli infetti svilupperanno i sintomi della malattia, il parassita può restare latente e far vivere una vita lunga e sana al coniglietto; per essere sicuri della sua positività o meno consigliamo di rivolgervi al vostro veterinario di fiducia ed effettuare un cia test, di cui parliamo in questo articolo.
I principali organi colpiti sono il cervello e i reni, ma anche altri organi possono essere colpiti dall'infezione.
Tra i sintomi neurologici più famosi vi è certamente la testa inclinata (più o meno lievemente) ma sono presenti anche mancanza di equilibrio (il coniglio rotola letteralmente e non riesce più a reggersi sulle zampe), paralisi, tremori del corpo a riposo, movimento incontrollato dell'occhio (nistagmo), convulsioni e nei casi più gravi la morte improvvisa dell'animale.
Altri sintomi possono essere uveiti e cataratte (soprattutto nei cuccioli infettati in grembo dalla madre), insufficienza renale, incontinenza.
I sintomi sopra elencati non possono essere attribuiti all'encefalitozoonosi se non con esami differenziali. Ad esempio un'inclinazione della testa potrebbe anche essere sintomo di un'otite interna così come un’uveite potrebbe essere la conseguenza di un graffio all’occhio.
Potete verificare se il vostro coniglio è affetto da encefalitozoonosi tramite il CIA (Carbon Immuno Assay) Test, un esame sierologico del sangue che rileva la presenza di anticorpi legati all’encefalite. Attenzione, se il risultato fosse positivo non significa che il vostro coniglio svilupperà sicuramente la malattia, ma solo che è venuto a contatto con il parassita e che ha sviluppato gli anticorpi necessari a contrastarlo!
Il prelievo del sangue per il C.I.A. test non è troppo stressante per il coniglio. Si procede tosando una minima porzione di pelo sulla zampa posteriore e prelevando poi una piccola quantità di sangue, dopo di che si preme alcuni istanti sulla zona e il coniglio è libero di tornare a casa. Il mio coniglio, subito dopo i primi momenti, è andato nel trasportino a mangiare il fieno, quindi non è una cosa così terribile!
Consigliamo vivamente di fare questo test almeno una volta nell’arco della vita del coniglietto. In caso il valore fosse negativo (quindi il coniglio non ha mai contratto l ‘encefalitozoonosi) potreste dormire davvero sonni tranquilli e questa cosa non è da sottovalutare per noi "conigliare" ansiose. Nel caso il valore fosse positivo, qualora il veterinario lo ritenesse necessario, potrete iniziare con una terapia preventiva, che riuscirà ad abbassare i livelli di questi valori e a garantire una vita serena al piccolo.
Per quanto ci riguarda abbiamo sentito pareri discordanti tra i vari veterinari che abbiamo consultato.
E' normale, questa malattia è ancora in fase di studio e ci sono diverse scuole di pensiero.
Alcuni veterinari preferiscono trattare solo i conigli che presentano sintomi riconducibili all’encefalitozoonosi. Prima ancora di sapere se il sintomo dipende dall'encefalitozoonosi o meno iniziano comunque a trattarlo per non perdere ulteriore tempo aspettando le analisi del sangue. Solitamente questi veterinari puntano sul fatto che la positività del coniglio non significa che questo sia malato o si ammalerà mai.
Molti altri invece consigliano questo test in forma preventiva e, se i valori risultano alti, decidono di trattare il coniglio anche in assenza di sintomi. Questi veterinari puntano sull'importanza della prevenzione e dell'abbassare i valori considerati a rischio in modo da limitare la possibilità di sviluppo della malattia.
In ogni caso entrambi concordano che non è un esame invasivo e la cura è decisamente blanda (gli effetti collaterali sono davvero minimi!), quindi la scelta sta solo a voi.
A questo punto, perché consigliamo di fare il test?
Ci sono due buoni motivi a nostro parere. Il primo è che se il risultato fosse negativo vorrebbe dire che il coniglio non è mai venuto a contatto con il parassita e non ci sono rischi futuri di un'eventuale sviluppo della malattia (se non a contatto con animali infetti, ovviamente). Il secondo è che crediamo fermamente nell'importanza della prevenzione e che numerosi conigli trattati hanno visto i loro valori dimezzarsi seguendo semplicissime terapie.
A testimonianza di ciò terremo un diario aggiornato con gli esiti del cia test e seguiremo con voi il corso della terapia e i risultati delle prossime analisi del sangue.
Le forme di trasmissione sono diverse; i conigli possono essere contaminati nei seguenti modi:
· Quando ancora non sono nati. Se una coniglia gravida è affetta da encefalite è probabile che anche i suoi piccoli ne saranno contagiati. Abbiamo già ribadito più volte la nostra opinione riguardo gli allevamenti “amatoriali” ma vorremmo ancora una volta chiedervi di non prendere alla leggera la riproduzione degli animali. Se siete decisi a far accoppiare la vostra coniglia accertatevi prima che non sia affetta da encefalite!
· Tramite il cibo contaminato da urine di conigli infetti. Infatti dopo circa 4/6 settimane dal contagio, il coniglio sviluppa gli anticorpi e comincia ad espellere le spore attraverso le urine. Queste sono facile fonte di infezione per tutti i conigli che vivono insieme. E' difficile che un coniglio adulto espella le spore tramite le urine, mentre in una cucciolata è possibile che questo avvenga fino al 4/5 mese di età, quindi se dovete tentare un inserimento sarebbe bene evitare il contatto tra il nuovo piccolo arrivato e un coniglio pre-esistente fino al quinto mese di età del primo.
E' importante sapere che non tutti i conigli infetti svilupperanno i sintomi della malattia, il parassita può restare latente e far vivere una vita lunga e sana al coniglietto; per essere sicuri della sua positività o meno consigliamo di rivolgervi al vostro veterinario di fiducia ed effettuare un cia test, di cui parliamo in questo articolo.
I principali organi colpiti sono il cervello e i reni, ma anche altri organi possono essere colpiti dall'infezione.
Tra i sintomi neurologici più famosi vi è certamente la testa inclinata (più o meno lievemente) ma sono presenti anche mancanza di equilibrio (il coniglio rotola letteralmente e non riesce più a reggersi sulle zampe), paralisi, tremori del corpo a riposo, movimento incontrollato dell'occhio (nistagmo), convulsioni e nei casi più gravi la morte improvvisa dell'animale.
Altri sintomi possono essere uveiti e cataratte (soprattutto nei cuccioli infettati in grembo dalla madre), insufficienza renale, incontinenza.
I sintomi sopra elencati non possono essere attribuiti all'encefalitozoonosi se non con esami differenziali. Ad esempio un'inclinazione della testa potrebbe anche essere sintomo di un'otite interna così come un’uveite potrebbe essere la conseguenza di un graffio all’occhio.
Potete verificare se il vostro coniglio è affetto da encefalitozoonosi tramite il CIA (Carbon Immuno Assay) Test, un esame sierologico del sangue che rileva la presenza di anticorpi legati all’encefalite. Attenzione, se il risultato fosse positivo non significa che il vostro coniglio svilupperà sicuramente la malattia, ma solo che è venuto a contatto con il parassita e che ha sviluppato gli anticorpi necessari a contrastarlo!
Il prelievo del sangue per il C.I.A. test non è troppo stressante per il coniglio. Si procede tosando una minima porzione di pelo sulla zampa posteriore e prelevando poi una piccola quantità di sangue, dopo di che si preme alcuni istanti sulla zona e il coniglio è libero di tornare a casa. Il mio coniglio, subito dopo i primi momenti, è andato nel trasportino a mangiare il fieno, quindi non è una cosa così terribile!
Consigliamo vivamente di fare questo test almeno una volta nell’arco della vita del coniglietto. In caso il valore fosse negativo (quindi il coniglio non ha mai contratto l ‘encefalitozoonosi) potreste dormire davvero sonni tranquilli e questa cosa non è da sottovalutare per noi "conigliare" ansiose. Nel caso il valore fosse positivo, qualora il veterinario lo ritenesse necessario, potrete iniziare con una terapia preventiva, che riuscirà ad abbassare i livelli di questi valori e a garantire una vita serena al piccolo.
Per quanto ci riguarda abbiamo sentito pareri discordanti tra i vari veterinari che abbiamo consultato.
E' normale, questa malattia è ancora in fase di studio e ci sono diverse scuole di pensiero.
Alcuni veterinari preferiscono trattare solo i conigli che presentano sintomi riconducibili all’encefalitozoonosi. Prima ancora di sapere se il sintomo dipende dall'encefalitozoonosi o meno iniziano comunque a trattarlo per non perdere ulteriore tempo aspettando le analisi del sangue. Solitamente questi veterinari puntano sul fatto che la positività del coniglio non significa che questo sia malato o si ammalerà mai.
Molti altri invece consigliano questo test in forma preventiva e, se i valori risultano alti, decidono di trattare il coniglio anche in assenza di sintomi. Questi veterinari puntano sull'importanza della prevenzione e dell'abbassare i valori considerati a rischio in modo da limitare la possibilità di sviluppo della malattia.
In ogni caso entrambi concordano che non è un esame invasivo e la cura è decisamente blanda (gli effetti collaterali sono davvero minimi!), quindi la scelta sta solo a voi.
A questo punto, perché consigliamo di fare il test?
Ci sono due buoni motivi a nostro parere. Il primo è che se il risultato fosse negativo vorrebbe dire che il coniglio non è mai venuto a contatto con il parassita e non ci sono rischi futuri di un'eventuale sviluppo della malattia (se non a contatto con animali infetti, ovviamente). Il secondo è che crediamo fermamente nell'importanza della prevenzione e che numerosi conigli trattati hanno visto i loro valori dimezzarsi seguendo semplicissime terapie.
A testimonianza di ciò terremo un diario aggiornato con gli esiti del cia test e seguiremo con voi il corso della terapia e i risultati delle prossime analisi del sangue.